Alessandro Kino Rossini - Panta Musica

Vai ai contenuti

Menu principale:

ALESSANDRO "KINO" ROSSINI

Nacqui ad Imperia il 31 Ottobre 1960. Fin da bambino ebbi un vivo interesse per la musica imparando facilmente e del tutto spontaneamente a canticchiare le melodie di decine di canzoni di musica leggera dell'epoca ma rimanendo colpito anche da artisti più ricercati come De André, la Nuova Compagnia di Canto Popolare, i New Trolls e vari altri ed è ancora vivo il ricordo, ad esempio, di un'apparizione televisiva di Irio de Paula con la sua magica chitarra. Con l'adolescenza il primo grande amore musicale con Beethoven, tuttora il mio preferito, un amore viscerale e duraturo. Poi la scoperta e l'immersione in quel meraviglioso calderone di idee musicali ed artistiche in genere che furono gli anni '70 del '900 e conseguentemente i primi approcci al canto ed agli strumenti musicali che tuttora suono, chitarra, basso e batteria. Quindi la formazione dei primi gruppi ed i primi approcci alla creazione di brani musicali e scrittura di relativi testi. Ciò fu dovuto soprattutto al fatto che allora era "obbligatorio" fare musica propria poiché l'esecuzione di brani di altri era riservata al proprio piacere personale e/o per scopi autodidattici oppure, nei generi popolari di intrattenimento, era appannaggio di coloro che facevano il "mestiere" nelle balere, nei night etc. ma nell'ambiente giovanile alternativo, al quale appartenevo, ciò era considerato artisticamente e politicamente disdicevole e poco gradito. Il decennio successivo mi vide impegnato in svariati progetti musicali sempre legati all'ambito creativo e al filone della musica italiana indipendente degli anni '80. Solamente alla soglia degli anni '90 cominciai a concepire l'attività musicale come possibile forma di reddito fino a fare della musica dal vivo la mia unica attività lavorativa seguita poi a ruota dall'insegnamento. Ritengo ciò più importante che elencare le successive collaborazioni e tappe del mio percorso professionale perché ciò che conta per me è evidenziare la dimensione di "passionalità", amore e rispetto con la quale ho sempre concepito e tuttora concepisco il mio rapporto con la Musica e, conseguentemente, con l'insegnamento. Credo, inoltre, sia precipua responsabilità degli artisti divulgare l'Arte e la Cultura, musicali e non, cercando di suggerire al prossimo la riflessione su quanto un euro speso per le Arti e la Cultura sia un euro la cui utilità va ben oltre la sopravvivenza degli "operatori di settore", e di quanto sia, bensì, un contributo alla sopravvivenza della nostra identità ed unità sociale, alla formazione emozionale, psicologica, etica e civile dei nostri giovani ed infine una forma di rispetto, salvaguardia e valorizzazione per il nostro patrimonio Culturale ed Artistico, umano e materiale, passato e presente, che non ha eguali al mondo.

 
Torna ai contenuti | Torna al menu